5 tappa, oggi si sbarcherà in Puglia, ci attende il Gargano
con i sui panorami suggestivi, lingue di terra sospese tra il mare e i laghi.
Planimetria & Altimetria |
Come da programma, ci alziamo alle 6.30, come al solito
prima della sveglia.
Buongiorno a tutti, e via belli pimpanti a fare il pieno di
energie per la giornata.
Colazione abbondante, 4 chiacchere con il cameriere e in
camera a prepararci per la partenza.
Siamo in sella alle 8.30, pronti per raggiungere la statale
numero 16.
Rispetto all’arrivo seguiamo un’altra strada indicata dai
cartelli… asfalto un po’ rovinato, ma l’assenza di traffico ci permette di
evitare “le buche più dure” (n.d.r. courtesy of Lucio Battisti).
Percorriamo l’altopiano di Lanciano, dall’alto si scorge il
mare, la giornata è tersa e questo aumenta il nostro buonumore.
Continuiamo sul promontorio, la strada non accenna a
declinare verso la statale, fino a quando troviamo una ripida discesa (cartello
15%) che ci catapulta sull’adriatica… meno male che ieri abbiamo scelto il
versante giusto J.
Il sole scalda, finalmente ci aspetta una pedalata con il
clima estivo.
La statale scorre veloce sotto le ruote, il nostro
locomotore viaggia a pieno ritmo incurante dei saliscendi, noi fatichiamo a
tenergli la ruota.
Lungo il tragitto incontriamo gruppi di ciclisti che
passeggiano tranquillamente, noi procediamo spediti.
Superiamo un palestrato tutto nero che prontamente si
attacca al treno guidato da Panzerwaizen, procede con noi per un po’ in
silenzio ma, incuriosito dai bagagli, inizia a “interrogare” Tiziano.
Procediamo con l’occhio sull’orologio, infatti questa
mattina abbiamo deciso di fermarci ogni 2 ore per un caffè e per mettere
qualcosa sotto i denti.
Con la nostra guida facciamo una scappata sul promontorio
che sovrasta le spiagge per una visita al vecchio borgo marinaro.
Giro turistico di breve durata e pronti per la pausa caffè,
incluso il necessario pit stop.
Si riparte in gruppo, ci fermiamo da un ciclista per dare un’occhiata
alla pressione delle gomme, la nostra è sempre alta, e accompagnati dal
indigeno rientriamo sulla statale.
Saluti e in bocca al lupo per tutti e ci apprestiamo per l’ingresso
in Puglia, dove a Torre Canne terminerà del viaggio della FrecciaAngeloWaizen e di tutto il
convoglio.
Un lungo pianoro ci conduce verso il bivio per il Gargano,
procediamo con cambi regolari e, come sempre, controvento.
Prima della deviazione un fastidioso falsopiano inizia a
mettere a dura prova la nostra gamba, meno male che dura solo qualche km.
Giunti al bivio si scorge all’orizzonte il mare e il lago di
Lesima, procediamo in realx per recuperare lo sforzo precedente e per
prepararci agli ultimi 60 km che ci separano dall’arrivo.
La vista di una serie di pale eoliche ci fa’ presagire che
il vento sarà nostro compagno fino a Rodi.
Il caldo non è opprimente, ma si sente, decidiamo quindi per
una sosta in quel di Lesima.
Pale Eoliche all'orizzonte |
Troviamo un piccolo supermercato, rifornimento idrico,
yogurt e un pezzo di pane, qualcosa di solido è sempre utile dopo l’abbondante
assunzione di gel zuccherini.
Ci scoliamo un litro e mezzo d’acqua in poche gollate,
chiediamo indicazioni sulla strada più panoramica e ripartiamo.
La via indicataci è molto bella, ma l’asfalto è pessimo,
decidiamo di spostarci sulla statale parallela per non sollecitare troppo i
portapacchi.
Cambiano i giorni, ma non la locomotiva. Angelo prende in
mano i comandi, butta tre o quattro palate di carbone nella caldaia e via a
tutto vapore.
Come preventivato Eolo ci fa’ compagnia, o forse meglio dire
che si prende gioco di noi soffiandoci in faccia.
Procediamo con cambi più o meno regolari, per non farmi
mancare niente, guadagno anche una puntura di vespa nell’interno coscia, ma non
riesco a sentire il dolore perché coperto dalle urla del nostro PanzerThorCanelletor
che sfida il dio del vento, incitandolo a soffiare sempre più forte.
Le grida salgono in altro, crepano anche il firmamento, e in
un attimo, tra un magia e bevi e l’altro, arriviamo al bivio che ci porterà
verso la strada che porta dal lago di Varano.
Eolo si è dato una calmata, non so’ se spaventato dagli
epiteti del nostro o che altro, io comunque ringrazio, mi rialzo dalla
posizione panciaaterra e ritorno a guardarmi in giro.
La strada è una moltitudine di colori, dall’azzurro del
lago, al blu del mare, dal beige della spiaggia al verde della vegetazione sul
promontorio.
La metà si avvicina, decidiamo l’ultima sosta prima del traguardo
di giornata.
Gelato, acqua e siamo di nuovo nella macchia destinazione
Rodi.
Gli ultimi km sono un susseguirsi di curve e dolci saliscendi che ci permettono di godere appieno della tappa, godere fino alla vista del cartello di benvenuto di Rodi Garganico, dove il nostro Panzerwaizen ci anticipa sul filo di lana, andando a vincere la tappa con un numero da finisseur.
Gli ultimi km sono un susseguirsi di curve e dolci saliscendi che ci permettono di godere appieno della tappa, godere fino alla vista del cartello di benvenuto di Rodi Garganico, dove il nostro Panzerwaizen ci anticipa sul filo di lana, andando a vincere la tappa con un numero da finisseur.
Rapido punto mappa e via in direzione dell’albergo.
Arrivati, ci infiliamo le ciabattine da riposo in vero spa
style, check-in, parcheggio bici e in camera per la consueta routine.
L’albergo ha la piscina, e questa volta un tutto non ce lo
nega nessuno.
Il resto pomeriggio ce lo passiamo in ammollo, tra una chiacchera e un pisolo sulla sdraio organizziamo la cena.
Il resto pomeriggio ce lo passiamo in ammollo, tra una chiacchera e un pisolo sulla sdraio organizziamo la cena.
Ci incamminiamo verso il centro abbagliati dal tramonto sul mare.
Troviamo una “graziosa” birreria sulla piazza del paese, il menu proposto ci allieta e quindi, memori dell’ottima scelta a Rubiera, decidiamo di fermarci.
La sala è vuota, siamo gli unici avventori. Per me è meglio
così, meno persone, meno casino.
Ma come al solito mi sbagliavo, i titolari, per farci un
piacere alzano il volume della radio…
Partiamo con il piede sbagliato, chiediamo di abbassarlo,
per rilassarci in pace scambiandoci le opinioni e i pensieri della giornata.
Come dicevo, il menu è interessante, ma una birreria senza
birra non si è mai vista…
Io e Tiziano optiamo per il vino, il nostro Panzer preferisce
l’acqua.
Dopo l’antipasto i gentili gestori sono andati a recuperare
una peroni, accontentando così anche il palato di Angelo.
La cena scorre allegramente, tra una portata e l’altra ci si
prepara per la prossima tappa, che sarà la penultima.
Le giornate trascorrono velocemente, come i panorami che, come
visioni subliminali, si fissano in modo indelebile nei nostri ricordi.
Piatto dietetico |
L’umore è sempre altro, le forze anche, affrontiamo così
anche il dolce e il caffè.
Proseguiamo la serata con i consueti aggiornamenti alle
famiglie e con un gelato da passeggio nel ridente centro cittadino, dove
fervono i preparativi per la festosa serata.