giovedì 14 agosto 2014

Martedì 29 luglio Tappa 5 - Rocca San Giovanni (CH) to Rodi Garganico (FG)

5 tappa, oggi si sbarcherà in Puglia, ci attende il Gargano con i sui panorami suggestivi, lingue di terra sospese tra il mare e i laghi.
Planimetria & Altimetria
Come da programma, ci alziamo alle 6.30, come al solito prima della sveglia.
Buongiorno a tutti, e via belli pimpanti a fare il pieno di energie per la giornata.
Colazione abbondante, 4 chiacchere con il cameriere e in camera a prepararci per la partenza.
Siamo in sella alle 8.30, pronti per raggiungere la statale numero 16.
Rispetto all’arrivo seguiamo un’altra strada indicata dai cartelli… asfalto un po’ rovinato, ma l’assenza di traffico ci permette di evitare “le buche più dure” (n.d.r. courtesy of Lucio Battisti).
Percorriamo l’altopiano di Lanciano, dall’alto si scorge il mare, la giornata è tersa e questo aumenta il nostro buonumore.
Continuiamo sul promontorio, la strada non accenna a declinare verso la statale, fino a quando troviamo una ripida discesa (cartello 15%) che ci catapulta sull’adriatica… meno male che ieri abbiamo scelto il versante giusto J.
Il sole scalda, finalmente ci aspetta una pedalata con il clima estivo.
La statale scorre veloce sotto le ruote, il nostro locomotore viaggia a pieno ritmo incurante dei saliscendi, noi fatichiamo a tenergli la ruota.

Lungo il tragitto incontriamo gruppi di ciclisti che passeggiano tranquillamente, noi procediamo spediti.
Superiamo un palestrato tutto nero che prontamente si attacca al treno guidato da Panzerwaizen, procede con noi per un po’ in silenzio ma, incuriosito dai bagagli, inizia a “interrogare” Tiziano.
Procediamo con l’occhio sull’orologio, infatti questa mattina abbiamo deciso di fermarci ogni 2 ore per un caffè e per mettere qualcosa sotto i denti.

Tra una chiacchera e l’altra il nostro compagno di viaggio ci indica Termoli come possibile stop, deviamo quindi dalla statale e puntiamo dritti sul lungomare molisano, stranamente con pochi turisti.


Con la nostra guida facciamo una scappata sul promontorio che sovrasta le spiagge per una visita al vecchio borgo marinaro.

Giro turistico di breve durata e pronti per la pausa caffè, incluso il necessario pit stop.
Si riparte in gruppo, ci fermiamo da un ciclista per dare un’occhiata alla pressione delle gomme, la nostra è sempre alta, e accompagnati dal indigeno rientriamo sulla statale.

Saluti e in bocca al lupo per tutti e ci apprestiamo per l’ingresso in Puglia, dove a Torre Canne terminerà del viaggio della FrecciaAngeloWaizen e di tutto il convoglio.
Un lungo pianoro ci conduce verso il bivio per il Gargano, procediamo con cambi regolari e, come sempre, controvento.
Prima della deviazione un fastidioso falsopiano inizia a mettere a dura prova la nostra gamba, meno male che dura solo qualche km.
Giunti al bivio si scorge all’orizzonte il mare e il lago di Lesima, procediamo in realx per recuperare lo sforzo precedente e per prepararci agli ultimi 60 km che ci separano dall’arrivo.

La vista di una serie di pale eoliche ci fa’ presagire che il vento sarà nostro compagno fino a Rodi.
Il caldo non è opprimente, ma si sente, decidiamo quindi per una sosta in quel di Lesima.
Pale Eoliche all'orizzonte
Troviamo un piccolo supermercato, rifornimento idrico, yogurt e un pezzo di pane, qualcosa di solido è sempre utile dopo l’abbondante assunzione di gel zuccherini.
Ci scoliamo un litro e mezzo d’acqua in poche gollate, chiediamo indicazioni sulla strada più panoramica e ripartiamo.
La via indicataci è molto bella, ma l’asfalto è pessimo, decidiamo di spostarci sulla statale parallela per non sollecitare troppo i portapacchi.
Cambiano i giorni, ma non la locomotiva. Angelo prende in mano i comandi, butta tre o quattro palate di carbone nella caldaia e via a tutto vapore.
Come preventivato Eolo ci fa’ compagnia, o forse meglio dire che si prende gioco di noi soffiandoci in faccia.
Procediamo con cambi più o meno regolari, per non farmi mancare niente, guadagno anche una puntura di vespa nell’interno coscia, ma non riesco a sentire il dolore perché coperto dalle urla del nostro PanzerThorCanelletor che sfida il dio del vento, incitandolo a soffiare sempre più forte.
Le grida salgono in altro, crepano anche il firmamento, e in un attimo, tra un magia e bevi e l’altro, arriviamo al bivio che ci porterà verso la strada che porta dal lago di Varano.
Eolo si è dato una calmata, non so’ se spaventato dagli epiteti del nostro o che altro, io comunque ringrazio, mi rialzo dalla posizione panciaaterra e ritorno a guardarmi in giro.
La strada è una moltitudine di colori, dall’azzurro del lago, al blu del mare, dal beige della spiaggia al verde della vegetazione sul promontorio.
La metà si avvicina, decidiamo l’ultima sosta prima del traguardo di giornata.
Gelato, acqua e siamo di nuovo nella macchia destinazione Rodi.

Gli ultimi km sono un susseguirsi di curve e dolci saliscendi che ci permettono di godere appieno della tappa, godere fino alla vista del cartello di benvenuto di Rodi Garganico, dove il nostro Panzerwaizen ci anticipa sul filo di lana, andando a vincere la tappa con un numero da finisseur.

Rapido punto mappa e via in direzione dell’albergo.
Arrivati, ci infiliamo le ciabattine da riposo in vero spa style, check-in, parcheggio bici e in camera per la consueta routine.
L’albergo ha la piscina, e questa volta un tutto non ce lo nega nessuno.
Il resto pomeriggio ce lo passiamo in ammollo, tra una chiacchera e un pisolo sulla sdraio organizziamo la cena.

Ci incamminiamo verso il centro abbagliati dal tramonto sul mare.


Troviamo una “graziosa” birreria sulla piazza del paese, il menu proposto ci allieta e quindi, memori dell’ottima scelta a Rubiera, decidiamo di fermarci.
La sala è vuota, siamo gli unici avventori. Per me è meglio così, meno persone, meno casino.
Ma come al solito mi sbagliavo, i titolari, per farci un piacere alzano il volume della radio…
Partiamo con il piede sbagliato, chiediamo di abbassarlo, per rilassarci in pace scambiandoci le opinioni e i pensieri della giornata.
Come dicevo, il menu è interessante, ma una birreria senza birra non si è mai vista…
Io e Tiziano optiamo per il vino, il nostro Panzer preferisce l’acqua.
Dopo l’antipasto i gentili gestori sono andati a recuperare una peroni, accontentando così anche il palato di Angelo.
La cena scorre allegramente, tra una portata e l’altra ci si prepara per la prossima tappa, che sarà la penultima.
Piatto dietetico
Le giornate trascorrono velocemente, come i panorami che, come visioni subliminali, si fissano in modo indelebile nei nostri ricordi.
L’umore è sempre altro, le forze anche, affrontiamo così anche il dolce e il caffè.
Proseguiamo la serata con i consueti aggiornamenti alle famiglie e con un gelato da passeggio nel ridente centro cittadino, dove fervono i preparativi per la festosa serata.

mercoledì 13 agosto 2014

Lunedì 28 luglio Tappa 4 - Civitanova Marche (MC) to Rocca San Giovanni (CH)

Come tutte le mattine ci svegliamo prima che canti il gallo digitale.
Alle 6.00 siamo già operativi per affrontare la giornata, che alla fine ci vedrà al giro di boa.
Si dice che mattino ha l'oro in bocca, nel nostro caso il bel tempo.
Si, finalmente iniziamo la mattina senza lo spauracchio del temporale.
Finalmente il sole

Va in scena il consueto copione, colazione abbondante, il resort si conferma all’altezza anche in quello, pulizia bici e preparazione bagagli.
La tappa di oggi ci poterà a Rocca San Giovanni, con arrivo in salita.
Planimetria & Altimetria
La strada è scorrevole e poco trafficata, costeggiamo il mare attraversando Pedaso, Cupra Marittima, San Benedetto e Alba Adriatica, località turistiche della riviera marchigiana.

L’ora è giunta, decidiamo di fare la nostra sosta caffè subito dopo l’ingresso in Abruzzo.
Percorriamo il lungomare di Roseto degli Abruzzi, 4 scatti di rito davanti ad un mare invitante e via al bar.
Telefono Casa!
Mare!
Ci rilassiamo un po’ godendoci il panorama. La barista incuriosita ci chiede da dove arriviamo, scambiamo così una chiacchera sulla strada percorsa e su quanto ci aspetta.
Rapidamente tralasciamo i convenevoli e tra una telefonata di lavoro e l’altra ci rimettiamo in sella.
La giornata continua sotto l’insegna del sole, la strada scorre senza intoppi in direzione Pescara.

Ci concediamo una piadina romagnola in quel di MonteSilvano per continuare ad inebriarci della splendida giornata.
Rifornimento
All'orizzonte il sole ha preso il posto delle nuvole, finalmente non dovremo scappare dai temporali.
Rimpinzati a dovere riprendiamo la nostra marcia, la brezza marittima ci accompagna.
Attraversiamo la caotica Pescara e ritorniamo sul mare in direzione Francavilla.
La pedalata è fluida, si procede spediti verso Ortona, Marina di San Vito, una serie infinita di mangia e bevi.
Ora capisco il motivo per cui l'abruzzo é una terra di ciclisti, duri e puri (spiace per d Luca!)
Qui ci fermiamo ad una casa dell’acqua per il consueto punto mappa.
Ricevo le ultime telefonate dall’ufficio, finalmente sembra che abbiamo risolto i problemi della settimana.

Non Ci siamo per nessuno!
Il Gps ci indica che mancano 7 km all’albergo, la mappa ci indirizza in salita, il traguardo di oggi è situato a Rocca San Giovanni, nei pressi dell’uscita autostradale di Lanciano.
Affrontiamo l’asperità con cautela, arrampicarsi per 7 km a tuono a fine tappa è sconsigliabile.
Percorriamo 3,5 km e la strada spiana nei pressi di San Vito Chietino, e a meno di trovare le montagne russe, il dislivello è terminato.
Percorriamo gli ultimi km in scioltezza in mezzo agli ulivi e in un attimo siamo a destinazione.
Va in onda il consueto rituale, check-in, doccia e bucato.
Dopo una mezz’ora di relax, andiamo al supermercato sotto l’albergo per mangiare qualcosa ed integrare le provviste.
In attesa della cena ci godiamo il tramonto dal piazzale dell’albergo, la vista non è delle migliori, ma il sole ci rincuora per la prossima tappa.
Non abbiamo voglia di allontanarci troppo, e la zona non offre molte alternative. Optiamo quindi per la mezza pensione e ci accomodiamo al ristorante dell’albergo.

Cena conviviale, 4 chiacchere, un occhio alle previsioni e siamo pronti per la branda, l’indomani ci aspetta una tappa importante con arrivo sul Gargano.

Domenica 27 luglio Tappa 3 - Bellaria (RN) to Civitanova Marche (MC)

Sveglia di prima mattina e consulto del cielo guardando il mare dalla finestra.
Ha piovuto tutta la notte, ora é di un del grigio plumbeo, ma fortunatamente non gocciola.
Andiamo a fare colazione, e poi ci dedicheremo alla pulizia ed ingrassaggio dei mezzi.
Sistemiamo tutto facendo 4 chiacchere con gli avventori dell'albergo, ci sono persone che intanto decidono di rientrare in anticipo perché la domenica non promette niente di buono.
Prepariamo il bagaglio con la divisa ancora umida e alle 09.00 ci incamminiamo in direzione Civitanova Marche, arrivo della terza tappa.
Planimetria & Altimetria
Procediamo in assoluta tranquillità sul lungomare, attraversiamo Viserba, Rimini, Riccione e Misano.
Lasciamo il mare e dirigiamo verso Cattolica, qui incontriamo un biker in MTB che pedala leggero zizagando tra le auto, un degno manetta.
Scambiamo 4 chiacchere e ci invita a seguirlo per un pezzo, indirizzandoci sulla panoramica che porta a Pesaro su un percorso altalenante, ma decisamente suggestivo.
A fatica teniamo la sua ruota, il bagaglio ci impedisce la consueta agilità.
Gentilmente ci aspetta ad ogni bivio accompagnandoci all'inizio della salita.
Lo salutiamo e ci prepariamo per la prima asperità di giornata.
Il percorso é molto bello, la salita anche, l'affrontiamo allegri, forse anche troppo non conoscendo il percorso, infatti dopo i primi tornati la strada non spiana e quindi decidiamo di rallentare il ritmo.
Via il 50 (il 52 per Canellethor) e andiamo in agilità.
Durante l'ascesa uno pseudociclista ci sorpassa a destra, rischiando di farci cadere, cosa che ha acceso subito la miccia...
Ottima occasione per testare la gamba, Panzerwaizen allunga subito e gli si incolla alla ruota, io e Tiziano lo raggiungiamo con calma dopo poche pedalate.
Saliamo insieme, ma dopo un po' il nostro "scalatore", oramai paonazzo, cede il passo, noi lo sfiliamo con il sorriso stampato in viso.
In vetta ci fermiamo per il rifornimento idrico e per vederlo transitare. Caffé e foto di rito e via verso Pesaro.
Panorama plumbeo - Panoramica Gabicce Monte
Discesa in relax, non impegnativa e ottima per dare un’occhiata in giro, giusto in tempo per scorgere dei ciclisti a bordo strada che stanno soccorrendo un malcapitato che è caduto lungo il ciglio della carreggiata.
Superiamo anche questo triste episodio e proseguiamo secondo tabella di marcia.
Il tratto da Pesaro ad Ancona è lo show di Canellethor, un lungo drittone, con un leggero vento a favore ci fanno piombare sul capoluogo marchigiano alla media di 40 km/h, saltando la pausa caffè a Falconara Marittima, e la sua ridente raffineria dell’API!!!

Punto mappa ad Ancona, dove degli “indigeni” ci invitano ad abbandonare la statale per dirigere sul Conero.
Detto fatto, attraversiamo il porto della città e imbocchiamo l’inizio dell’ascesa. La strada sale gradualmente nella macchia mediterranea, iniziamo a godere del panorama marittimo dall’alto.
La salita misura 17 km, è un falsopiano a salire con qualche punto impegnativo che affrontiamo con calma per non consumarci prima del tempo.
Vista dal Conero
Pausa caffeina poco prima di Sirolo, che raggiungiamo poco dopo.
Per non farci mancare niente Tiziano suggerisce di dirigere verso la suggestiva piazza del paese. Aggiungiamo così altri metri di dislivello, ma il panorama ci ripaga dello sforzo.
Prendiamo uno yogurt/gelato da passeggio e proseguiamo verso l’arrivo.
Sirolo e villeggianti
Scendiamo a Numana, qualche scatto e via veloci con le nuvole all’orizzonte che non promettono niente di buono.
Rientrati in statale ci aspetta un altro drittone con vento a favore ci fa scivolare rapidamente verso Porto Recanati e quindi Potenza Picena, proprio diritti verso il temporale.
Ci ripariamo in una stazione di servizio, aspettiamo un po’ per vedere l’evoluzione del tempo.

Pausa forzata
Il cielo è grigio piombo, la pioggia rallenta e quindi tentiamo la sortita, Preferiamo le ciclabili alla strada, ma il fondo in cemento le ha trasformate in torrenti. Facciamo i motoscafi per qualche km, poi decidiamo di rientrare sulla statale.
Arriviamo a Civitanova accompagnati da una leggera pioggerellina, punto mappa e in un attimo raggiungiamo l’hotel la radice.
Albergo molto bello, personale gentilissimo. Merita un weekend rilassante per dimenticarsi della frenesia quotidiana.
Prendiamo possesso della camera, molto spaziosa e ben arredata.
Doccia bollente per alleviare la senzazione di umido che negli ultimi 2 giorni é diventata la costante del viaggio.
Il tempo infame non ci permette di godere della piscina, scelta appositamente per rinfrancarci dal viaggio.
Abbiamo un problema però... sono 2 giorni che prendiamo acqua e anche i capi tecnici ne risentono.
Chiediamo alla gentile receptionist se esiste una remota possibilità di fare una lavatrice per rinfrescare i capi umidi dal giorno prima e per lavare quelli indossati oggi.
Ci indica un'efficiente lavanderia a gettoni, che raggiungiamo a piedi, per sgranchire le gambe.
Bucato in una super lavatrice, e nell'attesa andiamo a bere qualcosa. Un frequentatore della lavanderia ci indica 2 bar, preferiamo quello più vicino, prendiamo un'acqua tonica e ci rilassiamo controllando il cielo, che sembra aprirsi al bel tempo.
La la cameriera che ci saluta e ci invita "a stare molto attenti con le biciclette". Ci congediamo con saluto e un significativo "SGRATT SGRATTTT" ai "gioielli di famiglia".

Recuperiamo il bucato, rientriamo in albergo e appena arrivati il nostro Panzerwaizen si rende conto che ha dimenticato felpa e portafoglio in lavanderia... ci guardiamo in giro, l'hotel ha a disposizione 2 biciclette e in men che non si dica, Angelo e Tiziano fanno una crono in direzione della lavanderia.
Fortunatamente non siamo a Milano, e trovano tutto come l'avevano lasciato.

Sistemiamo i capi ad asciugare e
Guardaroba del ciclista umido

scendiamo a chiedere lumi per la cena. La ragazza ci consiglia due ristoranti, un vicino all'albergo, cucina casalinga, uno gerstito da nutrizionisti vicino alla lavanderia.
Rapido sguardo, scartiamo le fantasie nutrizioniste e in men che non si dica siamo con le gambe sotto al tavolo al Borghetto .
Locale piacevole cucina esaltante.
Recuperiamo le calorie lasciate lungo la strada gustandoci i prodotti della cucina locale con focacce, antipasti, primi e secondi.

Ritemprati nel corpo e nello spirtito rientriamo alla base alle 22.30.
Ce la chiaccheriamo un po' prima di dormire, l'adrenalina del giro é ancora in circolo, i panorami ancora davanti agli occhi.
Il tempo sembra migliorare, l'indomani lasceremo le Marche per approdare in Abruzzo.

martedì 12 agosto 2014

Sabato 26 luglio Tappa 2 - Rubiera (RE) to Bellaria (RN)

come preventivato la sera precedente ci svegliamo con un cielo grigio plumbeo...
scendiamo per la colazione, abbondante visto la giornata che ci aspetta, e meditiamo sul daffarsi....
decidiamo di posticipare la partenza, confidando nelle previsioni che danno il tempo in miglioramento.
Rientiamo in camera, prepariamo gli zaini, ci rilassiamo un po' e aspettiamo che spiova.
Alle 9.00,complice una leggera schiarita, decidiamo la sortita per affrontare la seconda tappa.
Planimetria & Altimetria
Salutiamo il simpattico gestore del SUN Hotel, e ci mettiamo in viaggio, destinazione Bellaria. La strada é bagnata, ma almeno la pioggia ci ha dato tregua.
Il copione che va in scena anche oggi é il seguito di quello di ieri, Panzerwaizen Angelo davanti e noi in coda.
Il treno prosegue senza difficoltà verso Modena, attraversa Bologna, dove ci prende la voglia di fare uno squillo a Donato per bere un caffè alla stazione approffittando del cambio treno.
Tralasciamo l'idea per non interrompere il suo tragitto verso casa e il nostro verso il mare.
Seguendo la SS9, sempre controvento, attraversiamo Imola, Faenza e facciamo sosta a Forlì.
Feanza & Forlì
Molto bella la piazza, ci rilassiamo con un gelato, un caffé in attesa di un saluto al sempreverde PiccioLibero, che tosto ci raggiunge fuori dall'isola pedonale.
Pacche sulle spalle, 2 risate as usual e risaliamo in sella con la sua benedizione, che ci arriva mentre rinizia a piovere.
Proseguiamo  la nostra pedalata un po' umida, vorremmo fermarci per una "pida" al chiosco del mont spaché, ma il meteo ci invita a desistere.
Superiamo indenni Forlimpopoli e arriviamo a Cesenatico... sono le 15, ma sembra notte...
Cesenatico nel giro di 5 minuti
Rapidamente decidiamo di saltare la vista la museo del Panta Nazionale e dirigiamo tosto verso Bellaria, arrivo della seconda tappa.
Riusciamo a percorrere qualche Km in direzione della sospirata meta quando si aprono le cataratte de cielo...
Inizia a piovere, proseguiamo nella vana speranza che smetta o che resti una leggera pioggerellina estiva, mai sbagliamo, in un attimo si alza il vento e la pioggia diventa monsonica, abbiamo appena il tempo di chiedere delle indicazioni e di rifugiarci sotto un balcone di un condominio, provvidenzialmente aperto.

Aspettiamo un po', il tempo non migliora, restiamo in attesa ancora per una buona mezz'ora, al primo cenno di miglioramento saltiamo in sella e facciamo gli ultimi 5 km che ci separano dalla meta.
Procediamo con cautela, lungo il percorso si sono formate pozze enormi, il rischio di affogarci dentro é elevato.
Imbocchiamo il lungomare di Igea Marina e per incanto ci appare come un miraggio la sagoma del albergo.
Entriamo bagnati come pulcini, parcheggiamo le bici nell'ufficio della gentilissima Emi e ci infiliamo in doccia, appena in tempo per evitare il secondo monsone di giornata.
Bucato e via a raggiungere la Panzerwaizen's Family, arrivata per il supporto morale.
Sosta di rito al supermercato per recuperare qualcosa da sgranocchiare e per pulire le bici.
Prenotiamo il ristorante, e nell'attesa facciamo shopping... ci sono 18 gradi e si fanno sentire, urge una felpa ristoratrice.
L'ottima compagnia e buona cena alla taverna da Bruno ci rimettono in pace con il mondo,
Ci salutiamo alle 22.30, noi pronti per la branda le ragazze per il viaggio di rientro.
Che dire, una bellissima improvvisata, e anche il meteo se n'é accorto e sembra migliorare.

venerdì 8 agosto 2014

Estate 2014 Puglia destination tour, Venerdì 25 luglio Tappa 1 - Milano, Confraternita to Rubiera (RE)

ero indeciso se scrivere in questa sezione o inserire il post in quella degli ultracycler...
Ma, per ora limitiamoci al racconto dell'avventura della scorsa settimana.
Da tempo io e Panzerwaizen Canellethor pensavamo ad un giro a tappe.
Da febbraio, tra un giro e l'altro, iniziava a prendere corpo l'idea di tentare un'avventura di più giorni che ci portasse in quel di Torre Canne, ridente località scelta dal nostro fashion meat blogger.
Passano i giorni e l'idea diventa un progetto...
Si pianificano le tappe, ci si allena per affrontare le lunghe distanze, ci si documenta su come attrezzare la bici per il bagaglio da trasportare in assoluta autonomia, si rimbalzano impegni di lavoro di stampo schiavista ed infine si prenotano gli alberghi.
La domenica precedente alla settimana di fuoco decide di aggregarsi anche Tiziano, e in men che non si dica riesce a far modificare le prenotazioni e ad organizzare il rientro in treno, grande.
L'ora x scatta alle 07.30 di venerdì 25 luglio, dove io e Panzerwaizen ci troviamo alla confraternita pronti per la prima tappa.
Planimetria & Altimetria


Salutiamo il Vari che é passato per abbraccio di incitamento e avanziamo nella foschia lungo la ciclabile.
Primo stop a Certosa ad aspettare l'inossidabile Tiziano, terzo vagone del treno, che tosto ci raggiunge.
Proseguiamo in direzione Pavia, Broni, Stradella e Piacenza.
Evitiamo la Valtidone per tagliare il traffico.
La strada scorre veloce, incontriamo anche qualche ciclista in allenamento che ci chiede dove puntiamo...
Il sole ci accompagna, proseguiamo verso Parma, Reggio Emilia.
Una granita, anzi due, a 15 km dall'albergo ci riconcilia con il mondo.
Arriviamo a Rubiera, termine della prima fatica alle 14.30 con più di 190km e 400mt di dislivello.
Check-in al volo all'ottimo SUN Hotel, sistemazione bici, doccia ristoratrice e lavaggio indumenti.

Il resto del pomeriggio ci si rilassa mangiando qualcosa e guardando le ultime tappe del Tour de France.
Come da programma ci prepariamo per la cena alla birreria GIUSTO SPIRITO, veramente una bella scoperta.
Carrellata di calorie
Chiudiamo la giornata con un gelato e via a letto alle 22.30, scrutando il cielo che non promette niente di buono.