martedì 11 marzo 2014

Randa alla Rando!


Domenica sveglia crepuscolare e ritrovo con il Thor della cascina alle zerosettezerozero, direzione Lecco per affrontare i 200km della Rando Lario.
Pronti via, siamo al parcheggio appena fuori Lecco per il primo assembramento con Marco e l'inossidabile locomotiva Andrea.
Ci si prepara, arriva anche i Tarcy ed insieme ci avviamo alla partenza per aspettare il resto del gruppo.
Cerchiamo un posto per bere un caffè, ma troviamo tutto chiuso.
Aspettiamo una buona mezz'ora i "ritardatari", 30 minuti di chiacchere e risate, mentre sfilavano i partenti.
Timbro sul tesserino e via...Si parte.
La Randolario viene ribattezzata RANDOMLario perché alla prima rotonda abbiamo già qualche difficoltà ad imbucare la strada corretta...
Si ride ancora finché se ne ha la possibilità, perché tra un po' ci sarà da stringere i denti.
La strada inizia a scorrere sotto i primi colpi di pedale, l'aria é frizzante al punto giusto e il panorama vale la sveglia.
Tra una chiacchera e l'altra ci si mette in fila e si incomincia a pedalare seriamente, raggiungendo i gruppi che si erano avviati in precedenza.
In un attimo superiamo Bellagio, planiamo su Como pronti per risalire il lago sulla sponda di ponente, sempre alla ricerca di una buona tazzina di caffé.
Il traffico dei gitanti infastidisce parecchio, siamo più attenti alla strada e alle vetture che al panorama, ma tant'é, non siamo tra le verdi colline dell'oltrepo.
Arriviamo ad Argegno, lasciamo la "simpatica" compagnia a motore, e svoltiamo per la prima asperità di giornata, ovvero la salta che porta a Schignano.
Davanti si alternano i più forti del gruppo, io faccio un po' da freno a mano e, graziato dall'andatura, riesco a stare a ruota.
A fine salita c'é il primo dei ristori, che prontamente é preso d'assalto dai randonneur.
I volontari incarnano una buona dose di pazienza e di gentilezza assecondando le richieste dei barbari a pedale, che dire... Grazie di esistere.

Si riparte belli carichi di carboidrati, ma sempre in astinenza da caffeina.
Mantellina e via in discesa verso il lago.
Si prosegue per Menaggio, dove il "Sindaco" si porta davanti per ricevere il saluto della popolazione...
In testa al peloton sempre i soliti generosi, dietro cerchiamo la scia migliore per mantenere le forze per completare il giro, siamo al punto di non ritorno...
Pit stop al volo prima di Dongo per sedare la voglia di caffé e via di nuovo in sella.
Proseguiamo verso il punto più alto del lago, un passaggio a livello chiuso ci impone un'ulteriore sosta.
Ripartiamo allegri contro vento, as usual dalle parti di Colico...
La discesa verso Lecco é mento trafficata e ci permette di godere del lago e delle cime innevate che lo circondano.
Attimi e siamo a Bellano, pronti per salire verso la Valsassina, che potrebbe diventare valASSASSINA se i primi del gruppo decidono di aprire il gas.
Meno male il ritmo é regolare e si procede "appallati", e in un attimo vediamo il lago dall'alto.
Falsopiano fino a Cortenova dove una foratura ci impone un'altra sosta.
Si ripara e si arriva all'ultimo ristoro per la timbratura.
Si ride, si scherza, ma capisco che ci sarà un'altra salita prima dell'arrivo...
Si, non avevo calcolato il colle di Balisio...
Una leggera salita, che dopo 170km rompe un po' le scatole.
Facciamo un altro pit stop per una rinfrescante coca cola e ci rimettiamo in sella.
Accuso un po' la stanchezza, stringo i denti e proseguo supportato dal gruppo.
Finalmente si arriva allo scollinamento, inizia un falsopiano che si trasforma in discesa che rapidamente ci riporta a Lecco.

Saluti di rito con i compagni d'avventura, diretti alla timbratura finale, e via al parcheggio.

Sono le 15.30, chiudiamo la prestazione dopo 7 ore con 30 km/h di media, soste incluse.
Bella sgambata, soprattutto per gli ottimi compagni di viaggio.

Grazie raga, sempre un piacere pedalare in vostra compagnia.

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