lunedì 18 aprile 2016

Week-end anomalo.

Come al solito, in settimana sole a palla e weekend con tempo instabile.
Sabato mattina c'è un bel sole, ma gli impegni settimanali mi tengono lontano dalla bici sino alle 13, ora in cui mi trovo con Rhino per la sgambata che prepara il fisico per sopportare le cingiate di domenica.
Le nuvole incombono all'orizzonte, il caldo solo si nasconde, ma noi impavidi inforchiamo in cavallo a due ruote e ci concediamo una paio d'ore di relax in mezzo alle campagne, o come dice il nostro inossidabile Rhino, nel libro delle elementari!
La strada scorre veloce, e tra una chiacchera e l'altra ci si ferma per un caffè.
Allunghiamo in giro ripercorrendo le strade dei manetta al contrario, seguiti da un gruppetto di ciucciaruota raccattati lungo il percorso.
Il vento ci fa' compagnia, soffiandoci gentilmente in faccia.
Deviamo il percorso a Fallavecchia, poi Besate, Zibido e via sulla ciclabile del naviglio, direzione Assago.
Rientriamo con circa 80 km, bottino interessate in vista del giro domenicale, finemente architettato dalla Locomotiva della bassa.
Chiudiamo il pomeriggio in cascina con una birretta ristoratrice e con l'appuntamento per la domenica.

Domenica che inizia presto, con sveglia alle 6.
Rapido sguardo alle webcam e alle previsioni meteo che ci annunciano una giornata nuvolosa, ma senza pioggia.
Recupero un assonnato Saverio e, un messaggio propizio del nostro CanelleThor, ci spinge al bar per una ricca colazione a base di cappuccino e bi-gusto/ricotta con cioccolato.
Colazione del campione effettuata, via in auto destinazione Campospinoso.
Arriviamo tosto, e in un attimo ci raggiunge anche Tiz, il pensionato volante, terza punta di diamante del tout del 2014.
Via al bar per un rapido caffè e subito in sella.
Le strade sono coperte da una folta coltre nuvolosa, non ci abbronzeremo, ma almeno saremo in grado di completare il giro.
PanzerWaizen ha sentenziato che si farà solo salita, e così sarà.
Si parte con l'ascesa di Canneto Pavese, poi Castana e Crocetta.
La prima parte della giornata vede uno scoppiettante Saverio che prova in ogni dove ad attaccare, senza troppo successo, il nostro Angelo.
Si prosegue con la discesa verso la valle Versa, sono quasi le 10 e in 50 km abbiamo già accumulato 700 mt. di dislivello.
Ripieghiamo verso la distilleria per affrontare la salita che porta a Pizzofreddo/Golferenzo.
Si sale in gruppo, con il nostro regista che si gode l’andatura con una mano e con l’altra filma la nostra poco onorevole impresa.

La strada sale, si inerpica nel paesino, terreno fertile per gli attacchi, Saverio accede la miccia, ma è molto corta, il fuoco acceso si spegne quasi subito sotto i colpi di pedale del resto della truppa.
Salita sempre affascinante, peccato per l’asfalto sempre più martoriato.
In cima ci si compatta, sorso d’acqua, barretta e via in discesa.
Non arriveremo sino alla provinciale, Angelo ha scoperto una strada che ci porterà ai piedi di Pometo.
Il nastro di asfalto è dissestato, ma il panorama e il silenzio che si gode ci ripaga la scocciatura di pedalare con una bici da corsa su strade per MTB.
Dopo qualche km arriviamo al bivio per Pometo, saliamo rapidi, veloce sosta per rifornimento idrico e poi via verso il Passo del Carmine.
Al bivio di tre venti incrociamo il gruppo della giò ‘n dent che arrivava dalla salita di Rocca de’ Giorgi.
Saluti di rito e via insieme verso il passo.
Si sale allegri, ci si guarda un po’ gli uni con gli altri, si controlla il livello di preparazione e si prova qualche allungo…
Quello che fa' rinominare la squadra in “burlagiò la mandibula” è la consueta progressione inarrestabile del nostro Panzerwaizen che poco prima del passo inizia a mulinare come un fabbro.
In pochi cercano di resistere, ma arrivati alla pesa il nostro locomotore prende il largo, e in men che non si dica scava un fosso enorme con i suoi inseguitori.
Lo raggiungiamo poco dopo il falso piano e via in discesa.
Caffè di rito all’imbarcadero e via per le ultime fatiche di giornata, ovvero piccolo Stelvio e poi qualche salita per ritornare all’auto.
Affronto la salita verso camminata con la go pro in mano insieme Rhino, saliamo con il nostro passo, davanti Tiz e Angelo allungano alla grande.
L’ascesa pedalabile regala il tempo per godersi gli scorci sulla diga della val Tidone e sulle colline che la sovrastano. In cima ci si ricompatta per iniziare la strada del rientro.
Si scende verso Montecalvo Versiggia, teatro di scontri epici tra PanzerAngelo e i suoi inseguitori lungo il falsopiano che porta alla fontana.
In un attimo siamo di nuovo sulla statale, via veloci.
Si decide al volo quale salita fare per rientrare verso Broni, la scelta ricade su Sannazzaro, dolce salita che ci riporta nell’altro versante.
Si ripete la stessa sceneggiatura, io e Saverio dietro e Angelo e Tiz davanti.
I veloci su e giù ci riportano a Canneto Pavese, dove la ripida e rapida discesa ci fà planare su Broni.
Ci aspettano gli ultimi km per arrivare all’auto, km che Angelo affronta come i primi della giornata, tirando in scioltezza in 52/15.
Iniziano a cadere le prime gocce di pioggia, ma tant’è il giro è concluso… ma non è ancora finito per il redivivo Saverio ci sorpassa tutti a gas a martello, sfilando dal primo all’ultimo componente.
La manovra ci sorprende, ma ripresi dall’iniziale stordimento inseguiamo il fuggitivo e tagliamo il traguardo di Capospinoso insieme.
Bella giornata e bel giro, quasi 100 km e 1500 mt di dislivello.
Grazie a tutti per la compagnia, alla prox.

Apro, al parcheggio incontriamo anche William e Pietro, dinamico Duo dei manetta sempre alle prese con le colline, questa volta anche con l’isolANO infiltrato.

Ora aspettiamo il video... Sa vedum!

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