giovedì 21 aprile 2016

Scorribanda infrasettimanale

giornata travagliata, per me appuntamenti, incontri, mail, telefonate, per Angelo polli, quarti di bue, preparazioni e clienti vari a strssare la quiete, ma tant'é così é la vita.
Informati dal sempreverde Varinelli decidiamo di prendere una pausa dal "logorio della vita moderna" e decidiamo di seguire il nuovo gruppo che parte dal Mc Donald alla volta delle colline.
Ci troviamo alla confraternita e via al piccolo trotto in ciclabile.
Quattro chiacchere e arriviamo velocemente all'appuntamento.

Stranamente siamo soli, decidiamo per una pausa caffè.
Usciti dal bar la visione é incredibile, il piazzale si sta via via riempiendo, ciclisti da ogni dove, chi in solitaria chi in gruppo arriva secondo un rituale ancestrale.
La "mamma" decreta il via ufficiale, si parte!
In un attimo siamo sulla pavese, doppia fila regolare a 40 km/h. La strada, sconnessa, scivola sotto le ruote, a tratti facendo sobbalzare lo sfortunato ciclista.
Si plana alla certosa, cavalcavia della ferrovia e ritmo sempre più indiavolato.
Alcuni iniziano a stare a ruota, altri imprecano l'andatura a strappi, ma il gregge prosegue la sua marcia.
Il tamtam del nuovo giro ha raggiunto anche la bassa, lungo la via si aggiungono altri pedalatori che rimpolpano il gruppo.
Si passa San Genesio, la doppia continua la sua marcia fino alla statale che porta alla Becca e al sospirato giro di boa di Canneto.
Il ponte passa in un lampo, la struttura di ferro inframezza le immagini dell'orizzonte libero con in una pellicola d'epoca, la mente viaggia veloce all'epopea del ciclismo eroico, e l'impresa del 2014.
Siamo sparati fuori dal blocchi di cemento che limitano l'attraversamento, l'andatura é sostenuta, la mente piano piano si sgombera e si concentra sul gesto atletico.
La rotonda di Broni ci fa prendere una boccata di ossigeno, servirà per la successiva ascesa di Canneto.
Iniziamo la salita compatti, ma é un'immagine effimera... nel giro di pochi metri resto solo in coda al gruppo a vedere gli atleti combattere sulle rampe.
Arrivo in cima che la prima parte del gruppo ha già iniziato la discesa, inverto la rotta al volo e mi accodo ai primi.

La posse dei ciclisti irrompe nella tranquilla Broni che vede il rientro dei suoi pendolari, ciclisti in ogni dove cercano la testa del gruppo per iniziare la menata del ritorno.
Ci si appalla dopo la rotonda per Stradella, l'andatura aumenta, qualcuno grida di girare "regolari", ma manca il presupposto principale, girare regolari per un gruppo "non registrato" é impossibile, ma questo é il bello dei manetta.
Mi metto sulla difensiva, fanalino di coda del plotone, posizione che mi permette di visualizzare le buche con un certo anticipo e mi allena rilanciando l'azione ad ogni rallentamento.
Ripassiamo il ponte, la struttura ci porta nel secondo tempo del film con il sole che inizia la sua discesa veloce annunciando l'imminente fine della giornata, veloce come il gruppo che ora punta rapidamente verso casa.
La statale scorre, le gambe stanche e la mancanza di orientamento di alcuni generano qualche incomprensione che provoca un panico controllato da chi ha visto e vissuto queste situazioni migliaia di volte, in coda si rilancia, una, due, tre volte per rimanere agganciati al treno.
Percorso inverso rispetto all'andata, a Zeccone Tiziano lascia la banda, dirigerà verso casa per evitare il buio e per rilassarsi un po'
Noi proseguiamo verso certosa, la doppia fila stakanovista ci riporta sulla pavese.
Da li é un susseguirsi di cambi regolari, strappi ed accelerazioni.
La mamma prova una progressione prima di Casarile, ma non é il nostro Panzerwaizen...
il suo allungo non sortisce alcun effetto, dietro di lui l'intero plotone non perde un centimetro, sono tutti a ruota, la faccia del nostro campione del mondo non ha prezzo.

Saluti e ringraziamenti di rito a tutti i partecipanti alla scorribanda, senz'altro una bella iniziativa, da ripetere.
Il nostro gruppo prosegue verso casa, al guardiano saluto la truppa e mi avvio verso la meta.
Il sole é oramai calato, ma c'é ancora una buona visibilità, mi godo la campagna con un sorriso ebete stampato sulla faccia, i pensieri e le menate si sono dissolte lungo il percorso

GRAZIE BICI, bello pedalare!!!

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