mercoledì 13 agosto 2014

Domenica 27 luglio Tappa 3 - Bellaria (RN) to Civitanova Marche (MC)

Sveglia di prima mattina e consulto del cielo guardando il mare dalla finestra.
Ha piovuto tutta la notte, ora é di un del grigio plumbeo, ma fortunatamente non gocciola.
Andiamo a fare colazione, e poi ci dedicheremo alla pulizia ed ingrassaggio dei mezzi.
Sistemiamo tutto facendo 4 chiacchere con gli avventori dell'albergo, ci sono persone che intanto decidono di rientrare in anticipo perché la domenica non promette niente di buono.
Prepariamo il bagaglio con la divisa ancora umida e alle 09.00 ci incamminiamo in direzione Civitanova Marche, arrivo della terza tappa.
Planimetria & Altimetria
Procediamo in assoluta tranquillità sul lungomare, attraversiamo Viserba, Rimini, Riccione e Misano.
Lasciamo il mare e dirigiamo verso Cattolica, qui incontriamo un biker in MTB che pedala leggero zizagando tra le auto, un degno manetta.
Scambiamo 4 chiacchere e ci invita a seguirlo per un pezzo, indirizzandoci sulla panoramica che porta a Pesaro su un percorso altalenante, ma decisamente suggestivo.
A fatica teniamo la sua ruota, il bagaglio ci impedisce la consueta agilità.
Gentilmente ci aspetta ad ogni bivio accompagnandoci all'inizio della salita.
Lo salutiamo e ci prepariamo per la prima asperità di giornata.
Il percorso é molto bello, la salita anche, l'affrontiamo allegri, forse anche troppo non conoscendo il percorso, infatti dopo i primi tornati la strada non spiana e quindi decidiamo di rallentare il ritmo.
Via il 50 (il 52 per Canellethor) e andiamo in agilità.
Durante l'ascesa uno pseudociclista ci sorpassa a destra, rischiando di farci cadere, cosa che ha acceso subito la miccia...
Ottima occasione per testare la gamba, Panzerwaizen allunga subito e gli si incolla alla ruota, io e Tiziano lo raggiungiamo con calma dopo poche pedalate.
Saliamo insieme, ma dopo un po' il nostro "scalatore", oramai paonazzo, cede il passo, noi lo sfiliamo con il sorriso stampato in viso.
In vetta ci fermiamo per il rifornimento idrico e per vederlo transitare. Caffé e foto di rito e via verso Pesaro.
Panorama plumbeo - Panoramica Gabicce Monte
Discesa in relax, non impegnativa e ottima per dare un’occhiata in giro, giusto in tempo per scorgere dei ciclisti a bordo strada che stanno soccorrendo un malcapitato che è caduto lungo il ciglio della carreggiata.
Superiamo anche questo triste episodio e proseguiamo secondo tabella di marcia.
Il tratto da Pesaro ad Ancona è lo show di Canellethor, un lungo drittone, con un leggero vento a favore ci fanno piombare sul capoluogo marchigiano alla media di 40 km/h, saltando la pausa caffè a Falconara Marittima, e la sua ridente raffineria dell’API!!!

Punto mappa ad Ancona, dove degli “indigeni” ci invitano ad abbandonare la statale per dirigere sul Conero.
Detto fatto, attraversiamo il porto della città e imbocchiamo l’inizio dell’ascesa. La strada sale gradualmente nella macchia mediterranea, iniziamo a godere del panorama marittimo dall’alto.
La salita misura 17 km, è un falsopiano a salire con qualche punto impegnativo che affrontiamo con calma per non consumarci prima del tempo.
Vista dal Conero
Pausa caffeina poco prima di Sirolo, che raggiungiamo poco dopo.
Per non farci mancare niente Tiziano suggerisce di dirigere verso la suggestiva piazza del paese. Aggiungiamo così altri metri di dislivello, ma il panorama ci ripaga dello sforzo.
Prendiamo uno yogurt/gelato da passeggio e proseguiamo verso l’arrivo.
Sirolo e villeggianti
Scendiamo a Numana, qualche scatto e via veloci con le nuvole all’orizzonte che non promettono niente di buono.
Rientrati in statale ci aspetta un altro drittone con vento a favore ci fa scivolare rapidamente verso Porto Recanati e quindi Potenza Picena, proprio diritti verso il temporale.
Ci ripariamo in una stazione di servizio, aspettiamo un po’ per vedere l’evoluzione del tempo.

Pausa forzata
Il cielo è grigio piombo, la pioggia rallenta e quindi tentiamo la sortita, Preferiamo le ciclabili alla strada, ma il fondo in cemento le ha trasformate in torrenti. Facciamo i motoscafi per qualche km, poi decidiamo di rientrare sulla statale.
Arriviamo a Civitanova accompagnati da una leggera pioggerellina, punto mappa e in un attimo raggiungiamo l’hotel la radice.
Albergo molto bello, personale gentilissimo. Merita un weekend rilassante per dimenticarsi della frenesia quotidiana.
Prendiamo possesso della camera, molto spaziosa e ben arredata.
Doccia bollente per alleviare la senzazione di umido che negli ultimi 2 giorni é diventata la costante del viaggio.
Il tempo infame non ci permette di godere della piscina, scelta appositamente per rinfrancarci dal viaggio.
Abbiamo un problema però... sono 2 giorni che prendiamo acqua e anche i capi tecnici ne risentono.
Chiediamo alla gentile receptionist se esiste una remota possibilità di fare una lavatrice per rinfrescare i capi umidi dal giorno prima e per lavare quelli indossati oggi.
Ci indica un'efficiente lavanderia a gettoni, che raggiungiamo a piedi, per sgranchire le gambe.
Bucato in una super lavatrice, e nell'attesa andiamo a bere qualcosa. Un frequentatore della lavanderia ci indica 2 bar, preferiamo quello più vicino, prendiamo un'acqua tonica e ci rilassiamo controllando il cielo, che sembra aprirsi al bel tempo.
La la cameriera che ci saluta e ci invita "a stare molto attenti con le biciclette". Ci congediamo con saluto e un significativo "SGRATT SGRATTTT" ai "gioielli di famiglia".

Recuperiamo il bucato, rientriamo in albergo e appena arrivati il nostro Panzerwaizen si rende conto che ha dimenticato felpa e portafoglio in lavanderia... ci guardiamo in giro, l'hotel ha a disposizione 2 biciclette e in men che non si dica, Angelo e Tiziano fanno una crono in direzione della lavanderia.
Fortunatamente non siamo a Milano, e trovano tutto come l'avevano lasciato.

Sistemiamo i capi ad asciugare e
Guardaroba del ciclista umido

scendiamo a chiedere lumi per la cena. La ragazza ci consiglia due ristoranti, un vicino all'albergo, cucina casalinga, uno gerstito da nutrizionisti vicino alla lavanderia.
Rapido sguardo, scartiamo le fantasie nutrizioniste e in men che non si dica siamo con le gambe sotto al tavolo al Borghetto .
Locale piacevole cucina esaltante.
Recuperiamo le calorie lasciate lungo la strada gustandoci i prodotti della cucina locale con focacce, antipasti, primi e secondi.

Ritemprati nel corpo e nello spirtito rientriamo alla base alle 22.30.
Ce la chiaccheriamo un po' prima di dormire, l'adrenalina del giro é ancora in circolo, i panorami ancora davanti agli occhi.
Il tempo sembra migliorare, l'indomani lasceremo le Marche per approdare in Abruzzo.

1 commento :

  1. Beh sei proprio grande nel tuo racconto, leggendo sembra di rivivere quei momenti trascorsi insieme,
    La 3 tappa è una di quelle più belle non c'è più solo piattume iniziano le salite ed il paesaggi sono davvero incantevoli.
    X quanto mi riguarda ero molto preoccupato di pedalare tutti i giorni con lunghi km , ma invece ogni giorno stavo sempre meglio, è grazie anche alla vostra compagnia non sentivo la stanchezza
    Peccato solo la doccia di 25km prima del albergo !!!!! :-))))

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Grazie per avermi scritto!